Lo scorso febbraio il "Centro Maitri - Yoga e Benessere" ha organizzato un viaggio in Sri Lanka. Oltre a visitare le bellezze artistiche e naturali del paese abbiamo vissuto tante esperienze interessanti per immergerci nella sua cultura: dall'oroscopo che ci ha fatto un indovino alla lezione di yoga con un insegnante locale, dall'essere ospiti in famiglia ai massaggi ayurvedici, dall'imparare come nasce una tazza di tè a come si dipinge un batik e a come si indossa un sari...
Ma ciò che ha reso il viaggio ancora più speciale e indimenticabile è la bellissima atmosfera che si è creata fra i partecipanti, di armonia e allegria, di leggerezza e profondità, di amicizia e rispetto, in cui ciascuno ha espresso le proprie qualità per il bene comune. Ringrazio di cuore queste persone speciali!
Daniela
www.maitriweb.it
Ecco le impressioni di viaggio attraverso parole ed immagini di alcuni partecipanti...
Ho vissuto dieci giorni di gentilezze, di sorrisi, di armonia con
le persone e con la natura. Ho visto persone umili e felici, ho sentito suoni
dolcissimi, ho sentito cantare, pregare con vibrazioni profonde.
E' stato un viaggio che non potrò dimenticare per ciò che mi
ha donato interiormente!!!! - Cesarina -
Ayubowan!
Siamo rientrati ormai da giorni e le sensazioni affiorano
alla mente e al cuore quotidianamente e con gusto! Sensazioni forti e intense
che mi riconducono ai colori vivi, ai sapori stuzzicanti e stimolanti, ai suoni
e rumori prorompenti di una natura per alcuni versi ancora selvaggia e
primitiva!
Ad accompagnare tutto ciò la stupefacente rivelazione di un
gruppo di persone fantastiche, gioiose e nello stesso tempo rispettose delle
emozioni di ciascuno! Abbiamo condiviso tanti bei momenti, sorrisi, risate e
ciò ha dato energia e carica reciproca permettendo di incastonare nelle nostre
vite un piccolo zaffiro prezioso e splendente!
Grazie, in particolare a Daniela; un abbraccio. - Monica -
Rientrati da poco più di una settimana dal nostro viaggio
in Sri Lanka siamo carichi di energia positiva, con una ritrovata voglia di
fare nuovi progetti, con un diverso approccio alle difficoltà e tanta voglia di
sorridere.
Tutto questo solo per aver fatto un viaggio? Bé si, ma
che viaggio!
Abbiamo scoperto un Paese carico di cultura, in cui
abbiamo visitato storici templi buddisti, dove anche chi non crede non può non
lasciarsi coinvolgere dalla spiritualità.
Abbiamo visto una natura tanto diversa dal nostro
ambiente e tanto bella da lasciarci a bocca aperta come bambini.
Siamo stati accolti da sorrisi aperti e sinceri della
gente del posto.
E
poi, abbiamo viaggiato con un gruppo di persone
in grande sintonia, che ci hanno fatto riscoprire quanto sia divertente
vedere il mondo attraverso dieci paia di occhi diversi.
In
due viaggiare è bello ma con questo gruppo abbiamo apprezzato tanti aspetti diversi
che magari noi avremmo tralasciato e, soprattutto, abbiamo riso tanto!!
Grazie davvero di cuore a tutte per esser state parte di
questa esperienza e grazie a Daniela per
averci dato quest’opportunità. - Silvia e Diego -
Del mio viaggio in Sri Lanka ho un ricordo meraviglioso, che mi scalda il cuore. La prima sensazione che riaffiora è la meraviglia di fronte alla maestosità della natura, la vegetazione imponente e di un verde così intenso e mai visto prima d’ora, la varietà dei bellissimi fiori e i colori brillanti di uccelli, pavoni, farfalle, e ancora le tantissime scimmie e gli scoiattoli che spesso ci hanno fatto compagnia durante le nostre meravigliose colazioni all’ aperto. E’ stato bellissimo fare yoga all’ alba circondati dai suoni della natura, sentendoci parte di essa.
E ancora ricordo la serenità e i sorrisi
di un popolo legato alla terra, i loro abiti coloratissimi e le vesti bianche
durante le cerimonie nei templi, alle quali abbiamo potuto assistere meravigliandoci
della spiritualità che aleggia in quei luoghi sacri.
Quanta nostalgia della buonissima cucina,
anch’ essa colorata, profumata di spezie e ricca di verdure squisite e di
frutta dolcissima…e soprattutto dei tanti momenti in cui abbiamo gustato insieme
il buonissimo the locale…come dimenticare i golosi dolcetti fritti assaggiati a
casa di George?!
Credo che nessuna foto delle mille
scattate possa spiegare il mio stupore davanti al panorama della giungla fuori
dalla finestra della nostra stanza ad Ella, nella regione del the, e le
emozioni del safari nello Yala National Park, dove gli animali sono liberi e in
perfetta armonia con la natura.
Ma ciò che ha reso questo viaggio unico è
sicuramente il meraviglioso gruppo che si è creato, e viaggiare con Daniela è
stato il modo migliore per vivere lo Sri Lanka come desideravo.
Perciò sono certa che insieme a questo
viaggio indimenticabile, nel mio cuore porterò sempre il ricordo di ognuno di
voi. Grazie! - Francesca -
“Le persone non fanno i viaggi;
sono i viaggi che fanno le persone.”
(J. Steinbeck)
Primo
viaggio “lontano”.
Prima
esperienza di viaggio con Daniela e altre donne dei suoi corsi yoga, alcune
conosciute, altre no.
Già
la vastità dell’aeroporto di Dubai è per me impressionante, sto molto attenta a
seguire il gruppo per timore di perdermi.
Arriviamo
a Colombo e il clima caldo ci colpisce come una frustata. Ma sarà così per
dieci giorni, tanto vale abituarsi, io che soffro molto il caldo sono un po’
preoccupata.
Il
viaggio sul pulmino con la nostra guida fino al primo albergo è abbastanza
lungo, c’è molto traffico, per fortuna ogni tanto ci fermiamo.
Il
paesaggio e le persone che scorrono dal finestrino sono qualcosa che io non ho
mai visto e neanche potevo immaginare. Il potere della natura appare subito in
tutta la sua prepotenza, l’uomo e le sue piccole baracche di frutta è riuscito
a conquistare solo il bordo della strada, in un’interminabile processione di
colori e di volti.
Natura,
colori, gente dalla pelle scura, più scura di quello che pensavo, semplicità
che non voglio chiamare povertà, e tanti sorrisi.
Dal
giorno dopo si inizia.
Si
inizia dai templi, che sono indescrivibili, affascinanti, misteriosi, luoghi
fuori dal tempo.
Andare
in un tempio buddista non è come andare in una delle nostre chiese.
Quando
visito una delle nostre chiese la percepisco come monumento, prima che come
luogo di culto. Qui succede il contrario: sento e vedo la preghiera, il
ringraziamento e la riconoscenza in ogni angolo.
Sensazione
o realtà? Non so, forse per ciascuno è differente, io ho provato molta
emozione, al punto da sentirmi fuori posto con la mia macchina fotografica. Non
scorderò la folla di Anuradhapura, il profumo dei fiori e dell’incenso, il
colore bianco, il gesto del ringraziamento e della preghiera, la cerimonia
delle scarpe, i grandi viali stracolmi di gente, la maestosità
dell’architettura che sa riunire bellezza e spiritualità. Unione ed equilibrio
tra due forze che si completano l’una nell’altra.
Insomma,
i templi mi hanno dato una bella botta e forse anche una lezione.
Mi
è rimasta la nostalgia del momento in cui, a piedi nudi, si varca l’ingresso
del tempio e si coglie il senso del sacro. E ora, mentre scrivo, ricordo un sogno
di molti anni fa che avevo chiamato “il sogno del tempio” in cui sapevo di non
poter calpestare il suolo di un posto perché era sacro.
La
natura dello Sri Lanka è uno spettacolo a cui non siamo abituati.
Tutto
sembra “troppo”. Troppo verde, troppo alto, troppo rigoglioso, troppo
spontaneo.
Questa
natura riempie gli occhi e il cuore di gratitudine, e anche di un po’ di
timore, perché non sono abituata alle iguane, alle scimmie e ai pipistrelli. E
qui li trovi fuori dalla porta.
Questa
abbondanza di frutta e di fiori è un dono del cielo e al cielo ritorna sotto
forma di offerta.
Sul
trenino verso Ella osservavo le minuscole case o capanne isolate e circondate
da una fitta vegetazione e sentivo una stretta al cuore.
Sarei
capace di vivere qui? Sarei capace di vivere così?
Osservavo
quel paesaggio dal treno e avevo in mente una sola parola: Brasile. Presagio di
un viaggio futuro? O ricordo delle descrizioni di quel paese nei libri di Amado
che ho letto dal primo all’ultimo?
Ma
questa natura imponente ha un fascino intollerabile e fa dimenticare i confini
e le frontiere.
Questa
terra rossa che si fa calpestare da uomini, donne e bambini con gli infradito o
a piedi nudi è una delle immagini che mi porto dentro.
Così
come il traffico allucinante di Kandy, in contrasto con la pace del suo tempio,
e Daniela che mi dice: “In India è peggio”. Avendo visto poco del mondo, faccio
fatica a immaginare di peggio.
Mi
hanno impressionato le scuole: sempre costruite con grandi spazi verdi intorno,
sempre affollate di bambini e ragazzi con divise bianche splendenti e
ordinatissime e visi sorridenti.
Mi
hanno sorpreso le strade, magari con cumuli di rifiuti ma assolutamente senza
cicche di sigaretta per terra.
Mi
spiace di aver dovuto tenere in funzione le pale o il condizionatore anche di
notte per sopravvivere al caldo perché mi ha impedito di sentire appieno il
silenzio, i versi degli animali e il rumore dell’oceano.
Mi
ha stupito il fatto di non aver sentito la mancanza del caffè e delle sigarette
non fumate.
E’
stato facile alzarmi presto tutte le mattine, o per fare yoga, o per partire
verso nuove mete, o per cogliere l’alba, o per camminare sulla sabbia dura
delle spiagge.
E’
stato rigenerante pensare solo al giorno che avevamo davanti e non alle mille
cose che intasano la mente quando siamo qui.
E’
stato importante condividere con altre/i diversi da me le giornate e, alla
fine, anche un po’ della vita personale di ciascuno. Spesso pensiamo di essere
soli con i nostri “pesi” e li teniamo nascosti, ma scoprire che anche altri li
hanno ci libera e ci unisce.
Certamente
questi sono solo alcuni aspetti del viaggio e certamente ci sono state cose che
invitano a porsi domande sull’influenza del mondo occidentale verso quel paese
e sul ruolo dei turisti in particolare.
Pensiamo
solo al fatto che quando sono qui li chiamiamo migranti.
Ma
si tratta di entrare in un altro ordine di considerazioni, che riguardano il
nostro io sociale e il sentirsi parte di un unico gruppo umano.
Penso
che il viaggio non sia mai solo fisico ma anche interiore. C’è sempre il due,
c’è sempre l’equilibrio, c’è sempre un dare e un ricevere.
Spero
che questo viaggio abbia fatto di me una persona più completa.
Alle
fine non mi resta che dire grazie. - Antonia -
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