lunedì 27 aprile 2015

Nepal - Terremoto

Due settimane fa, lunedì 13 aprile, partivo da Bhaktapur per l’aeroporto internazionale di Kathmandu, dove avrei preso il volo per rientrare in Italia.
Certi posti ti entrano nel cuore. Uno di questi è il Nepal. Certo per la spettacolarità dei panorami himalayani e la bellezza dei templi antichi, ma soprattutto per il calore delle persone, per la loro gentilezza sorridente. Per me era la seconda volta nel paese e, sorvolando la valle di Kathmandu diretta ad ovest, già immaginavo un nuovo ritorno.
Nei giorni precedenti avevo accompagnato un gruppo di allievi di yoga nella loro prima esperienza nepalese. La mia gioia più grande era vedere lo stupore, la meraviglia, la felicità apparire ogni giorno di più sui loro volti…. segno che anche loro erano ne erano rimasti conquistati. Si sta bene in Nepal, è palpabile un gran senso di tolleranza. Gli stessi templi sono frequentati da buddhisti e induisti, la kumari, la bambina che incarna la principale divinità induista del Nepal, è scelta fra le famiglie buddhiste. Ma non è solo nella religione che si avverte la tolleranza; perfino nel traffico più caotico e strombazzante dove ai nostri occhi avviene di tutto e senza regole apparenti, non si coglie nessuna animosità. Ecco, non si percepisce l’aggressività che sembra sempre più dominare i rapporti interpersonali qui da noi. E che ci mantiene tesi, sulla difensiva, ci indurisce il cuore.

Fino al 24 aprile, chiudendo gli occhi, ciò che appariva nella mia mente pensando al Nepal erano colore e sorrisi. Sì, il Nepal è colore, ovunque: dagli abiti delle donne, alle case dipinte a colori vivaci, alle polveri variopinte sulle bancarelle, ai camion decorati con fantasia. Ed è pure fatto di sorrisi, le persone sono sempre pronte a regalartene uno. E il sorriso, si sa, è contagioso, e mette allegria, e fa pure bene alla salute!

Dall’altro ieri, dalla nostra festa del 25 aprile, a queste belle immagini si sovrappongono quelle della distruzione dovuta al terremoto. Immagini di distruzione e morte.
Immagini che purtroppo ci arrivano ogni giorno, da ogni parte della terra. Provocano sempre un gran dispiacere ma penso che sia umano che quando sei stato in un posto, hai conosciuto le persone, si crei un legame speciale. E allora questo dolore diventa ancora più intenso, ancora più tuo.

Fortunatamente le persone che abbiamo conosciuto in Nepal e le loro famiglie stanno bene, hanno subito “solo” danni materiali. Anche se questo “solo” significa che alcune di loro hanno perso tutto, anche un tetto sulla testa.
Penso anche alle persone che vivono nei villaggi più remoti, raggiungibili solo a piedi… chissà quando potranno ricevere dei soccorsi.

E’ successo il 25 aprile, la nostra festa della liberazione… anche noi abbiamo dovuto ripartire e ricostruire, in quel caso dalle macerie della guerra. Auguro ai nepalesi di ripartire e ricostruire molto presto.

Se qualcuno volesse dare un aiuto concreto alla ricostruzione ci sono tante organizzazioni a cui rivolgersi.
Io segnalo la proposta di Francesco e Silvia per ricostruire le case di quattro loro amici. Francesco è di Milano e da molti anni vive a Bhaktapur, dove possiede l’hotel Planet che ci ha ospitati. Silvia è una sua cara amica, innamorata ed esperta di Nepal. Si tratta di un progetto mirato gestito da persone fidate che conosco personalmente. Tutto quanto raccolto è destinato alla ricostruzione.
Se siete su FB potete unirvi alla loro pagina:
Se frequentate il Centro Maitri potete lasciare il vostro contributo e faremo un unico bonifico. Altrimenti potete farlo direttamente a uno di questi conti corrente intestati a Mandi Namasté Onlus.
Importante specificare la causale: "Rongpuk e Francesco per 4 casette crollate" 
CrediFriuli » IBAN IT28K0708564290029210007592 » Bic Swift CCRTIT2TK00
CiviBank » IBAN IT87A0548464290019570000135 » Bic Swift CIVIIT2CXXX

Daniela