lunedì 10 settembre 2012

Vedere ed essere...

Mi piace questa citazione!

"Non vediamo le cose come sono,
le vediamo come siamo."
Anais Nin

mercoledì 29 agosto 2012

Viaggio in Ladakh 2012

Mentre sto scrivendo queste note sul viaggio appena concluso suona il telefono. Mi si avvisa che, in questo momento, su radio 3 è in onda una trasmissione che parla appunto di Ladakh! Lo stupore per questa coincidenza aumenta ulteriormente quando sento che la voce narrante è quella di Giuseppe Cederna, sta parlando del viaggio del 2009 di cui, casualmente, ne abbiamo condiviso una parte. Entrambi, come moltissime altre persone, stavamo andando in Zanskar in occasione della visita lassù del Dalai Lama. A volte vedevo Giuseppe scrivere qualcosa su un quaderno piccolo piccolo, dalla copertina nera se ben ricordo. Ora sento che quelle brevi note si sono trasformate in un racconto vivo, in cui le parole si fanno immagini, ed emozioni.
Mi colpiscono soprattutto quelle che pronuncia come conclusione: “Noi pensiamo di fare un viaggio ma è sempre il viaggio a farci, e a disfarci”.
 
Mi ritrovo, in queste parole. In fondo siamo in ogni momento “fatti e disfatti” da quanto ci accade, da chi incontriamo, da come respiriamo. Però, il viaggio, funziona a mo’ di acceleratore di particelle. E’ tutto più evidente, più veloce, come quando si guardano le riprese accelerate dei fiori che sbocciano.
Ed ogni viaggio, anche nello stesso luogo, è una storia a parte.
Ecco, forse potrei rispondere così alla domanda di amici e parenti che mi chiedono: “ma come, torni ancora in Ladakh?” J 

 
Anche quest’anno è stato un viaggio ricco di incontri ed esperienze. Non essendo brava quanto Giuseppe con le parole, mi aiuterò, nel descriverlo, con qualche immagine.
I primi giorni del nostro soggiorno ci ha accompagnati Lamaji (lo scorso inverno è anche venuto a trovarci in Italia… qualcuno ha avuto la possibilità di incontrarlo per una serata di meditazione al Centro Maitri)… una bella fortuna per noi che, proprio in quei giorni, cadessero delle vacanze scolastiche (in Ladakh, a causa del freddo intenso, le vacanze scolastiche più lunghe si fanno in inverno) e lui fosse libero dal suo lavoro di insegnante a Lamayuru.
 
 
E’ un grande dono poter essere accompagnati nella visita ai monasteri ed ai luoghi sacri da una persona competente, che aiuta a comprendere il significato di una religione e di una cultura per noi così diverse e complesse.  
Abbiamo visitato posti un po’ fuori dai percorsi più noti, abbiamo meditato con lui in luoghi molto particolari, come la grotta dove ha vissuto Naropa, un maestro indiano che ha contribuito a diffondere il buddhismo in Tibet; qui ho sentito la stessa atmosfera che mi capita di percepire dove era solito meditare San Francesco.
 
 
Con Lamaji comunque non si sono fatte solo visite culturali… ma anche tante risate, passeggiate fra i monti in cui ci spiegava i nomi e le proprietà delle erbe che incontravamo; e abbiamo avuto modo di parlare con le persone, di essere accolti come ospiti nelle loro case… per qualcuno è stata anche l’occasione di assaggiare per la prima volta il the salato e la tzampa. Bevande e cibi a cui non siamo abituati,  ma da non perdere per entrare nello spirito del luogo! ;) 

 

  
Il the salato è fatto con acqua, the, sale e burro di Dimo (la femmina dello Yak) o, più spesso di Dzomo (la femmina dello Dzo, un incrocio fra Dimo e Toro); la tzampa è una farina finissima di orzo tostato mescolata (con la sola mano destra!) con burro e the salato.  
 
Nella seconda parte della vacanza abbiamo passeggiato per una settimana nella Markha Valley, una valle parallela a quella dell’Indo dove sorge Leh, il capoluogo del Ladakh. E’ una valle che si può percorrere solo con le proprie gambe e l’aiuto, per i bagagli, di cavalli e asinelli.

 
 
Niente cellulari che squillano e niente elettricità… la notte è comunque luminosissima, sembra di poterle toccare, le stelle. Certo, si va a letto abbastanza presto, ma non per questo ci siamo annoiati… senz’altro a rendere vivaci le nostre partite a carte e le ore di cammino hanno contribuito Norphel e Lobzang, i ragazzi che ci facevano da guide e cuochi (e che cuochi! Alla fine del trekking abbiamo rischiato di rotolare giù dai sentieri tanto ci avevano messo all’ingrasso ;).
 
 
Il percorso è stato interessante sia perché si attraversavano villaggi abitati, e dunque si vedeva da vicino la vita tradizionale del Ladakh, sia perché si ammiravano paesaggi mozzafiato… montagne brulle ma dalle mille sfumature, catene montuose che parevano infinite…
 
 

 
 


Sarebbero ancora tante le cose da raccontare, gli incontri con persone nuove ma anche con quelle con cui, negli anni, è nata un’amicizia che è stato bello rinsaldare….
 
Per chi volesse ascoltare la trasmissione radiofonica:
La puntata è “Il viaggiatore incantato” del 12/06/2010. Cercando su internet ho infatto scoperto che quella che avevo ascoltato era una replica.
Nel caso non riusciate a sentirla, magari è necessario scaricare un programma tipo: http://it.real.com/

martedì 12 giugno 2012

Un lungo ritorno...

E' il secondo giorno che i voli da Jomsom a Pokhara vengono cancellati... probabilmente dopo l'incidente aereo del 14 maggio le precauzioni sono aumentate.
Non è una tratta facile, questa. Si vola fra altissime montagne, turbolenze, la pista di Jomsom è una breve striscia di asfalto da approcciare con una virata pericolosamente vicina ad una parete di roccia.
Si può volare solo la mattina presto, poi si alza un vento fortissimo che rende impossibile farlo.
Decidiamo allora di andare via terra fino a Kathmandu, in un'unica tratta perchè la maggior parte delle persone del gruppo ha il volo internazionale l'indomani mattina.
Ci metteremo sedici ore, cambiando più volte mezzo. Le strade non sono meno pericolose dell'aereo...
Ecco qualche immagine del primo tratto... poi la stanchezza e il buio mi hanno impedito di farne altre.
Rimarrà il ricordo di un viaggio "intenso" ;).
http://www.youtube.com/watch?v=bsLSNnGRxS8

sabato 9 giugno 2012

Dalai Lama in Zanskar

Il Dalai Lama sarà a Milano a fine giugno! Per l'occasione ho montato in un breve video alcune immagini che ho avuto la fortuna di scattare in Zanskar.
http://www.youtube.com/watch?v=WdDcoEFCsf0  

venerdì 1 giugno 2012

Passi nel vento

L'ultimo dei tanti passi attraversati durante il trekking nel Mustang... come sempre il vento è fortissimo.
E' il Gyu La, a 4077 tra Chhusang e Muktinath. Il panorama è splendido... una balconata su Annapurna, Dhaulagiri e Tutkuche.
http://www.youtube.com/watch?v=lYR_pfQ5OQ8&feature=autoplay&list=ULlYR_pfQ5OQ8&playnext=1 

venerdì 25 maggio 2012

Festa!



Ecco l'ennesima sorpresa del nostro bravissimo cuoco Pemba! Una torta (cucinata senza forno), con le date del nostro trekking scritte con la glassa. Ieri sera è stata l'ultima sera insieme allo staff che, per dieci giorni, si è preso cura di noi... anzi, direi che ci ha decisamente viziati :)
Per la prima volta abbiamo cenato tutti insieme, con un po’ di imbarazzo da parte loro... imbarazzo che si è poi sciolto nella seconda parte della serata, quando è stata improvvisata una discoteca nella hall della semplice guesthouse che ci ospita. Lampadine colorate, dance music nepalese e la scoperta che il cuoco non è solo bravo in cucina ma anche un provetto ballerino! Una gioia semplice e contagiosa, la loro. 

Grazie al loro duro lavoro il trekking non solo è stato possibile, ma anche confortevole rispetto alle difficili condizioni ambientali di questi luoghi. Ogni giorno trasportavano i nostri bagagli sui cavalli, tutto l’occorrente per la cucina sulle spalle, montavano e smontavano le tende, procuravano l’acqua alle fontane, ci preparavano dei pasti deliziosi che ogni volta ci sorprendevano. Ecco, per tutti questi giorni, sono stata io quella imbarazzata di essere trattata in modo così privilegiato mentre si attraversavano villaggi dove nessuno ha l’acqua in casa, la possibilità di curarsi, e così tanto cibo a disposizione.
Parlando con loro, anche con chi non sa l’inglese grazie a chi lo sa e mi fa da traduttore, scopro la triste realtà dell’alto tasso di disoccupazione del Nepal... qualcuno di loro, fino alla prossima volta che verrà chiamato per un trekking, è saltuariamente muratore, la maggior parte dovrà cercare di vivere con il poco guadagnato in questo periodo. E’ veramente un peccato, perché, avendoli conosciuti un poco in questi giorni, ho scoperto dei ragazzi molto gentili e volenterosi.  



Con un indice di disoccupazione al 46%  e un reddito medio pro-capite di 1.300 dollari Usa all'anno, il Nepal è  uno degli Stati più poveri del mondo. Secondo dati della Banca mondiale, circa il 55% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà.A causa dell'instabilità politica e dell'alto tasso di corruzione, tale situazione peggiora di anno in anno. Per molte persone l'unica scelta è quella della migrazione e a tutt'oggi sono oltre 7 milioni i nepalesi che lavorano all'estero. Il bilancio statale dipende per circa il 40% dalle rimesse dei migranti. Tuttavia, chi non riesce a trovare lavoro in patria ne all'estero, sceglie sempre di più la drammatica strada del suicidio. I casi registrati dalle autorità sono circa 4mila all'anno, con una media di 11 morti al giorno. Il fenomeno è in costante crescita e colpisce i giovani fra i 14 e i 30 anni, soprattutto le ragazze madri.
Da www.asianews.it 21/03/2012

lunedì 14 maggio 2012

Mustang, in partenza

Ciao, solo qualche breve nota oggi... fra poco ci metteremo in cammino per il trekking.
Sono arrivata ieri a Jomsom in aereo.. un volo bellissimo e un po' impressionante!
Il piccolo, vecchio aereo da venti posti passa fra i giganti dell'Annapurna, sbattuto dalle correnti, rasente ai crinali delle montagne "più basse". Gli spifferi freddi mi ricordano che siamo comunque abbastanza in alto!
La hostess, passata prima del decollo, ha offerto caramelle e cotone per le orecchie. L'aereo è pieno di pellegrini indiani diretti a Muktinath, un luogo sacro per buddhisti ed induisti poco lontano da Jomsom. Mi passano le loro macchine fotografiche e telefonini per fargli una foto delle montagne dal finestrino.
Vi sto scrivendo dalla semplice guesthouse con vista cinque stelle! :) Nella foto quello che vedo da dove sono seduta a battere i tasti... il monte Nilgiri.




sabato 12 maggio 2012

Terzo giorno


 Oggi terza giornata di sciopero. Mi stupisce non trovare informazioni sulla stampa estera. Trovo solo un breve articolo su un giornale pakistano, il Daily News. Niente sul Times of India, niente sulla Bbc. Nell’articolo si dice che la causa dello sciopero riguarda uno degli scogli maggiori della redazione della nuova costituzione: la decisione se creare o meno uno stato federale su base etnica.
Il Nepal è costituito da un mosaico di popoli che convivono ma non si integrano. Popoli indo-ariani provenienti dall’India e mongolici dall’Himalaya e dalla Birmania. Si parlano tante lingue e dialetti diversi.
Il nepali dovrebbe essere la lingua franca ma, visto che il tasso di alfabetizzazione è del 49% (del 35% per le donne), non sempre è così. Chiedo a Mr. Bi, un signore di etnia Newari, come sia possibile recarsi, per esempio, in un ufficio pubblico se non si parla nepali. “Occorre” – mi dice – “andare con qualcuno del villaggio che lo parli e che funga da interprete”.
Non potendo prendere un taxi per andare a Sarangkot, un punto di osservazione panoramico della catena Himalayana, mi avvio a piedi verso la parte vecchia di Pokhara. Ho così modo di camminare in strade senza auto, moto, camion, bus, e cioè senza il puzzo di gas di scarico, lo strombettio di ogni genere di clakson, il pericolo costante di essere investita!
Gli unici mezzi circolanti, per fortuna, sono le autobotti che portano acqua potabile alle lunghe file di donne in attesa con i loro contenitori da riempire.
Le serrande sono tutte abbassate, le strade campi da gioco per i bambini, che sono a casa da scuola. C’è chi viene aiutato ad imparare ad andare in bicicletta senza rotelle, chi gioca a pallone, chi a badminton...
Alla vecchia Pokhara non ci arriverò... mi imbatto in una manifestazione, contornata da una massiccia presenza di poliziotti con bastoni e fucili... oh oh, forse meglio cambiare strada!
Nel pomeriggio  lo sciopero è stato sospeso dai gruppi etnici che lo avevano proclamato in vista di alcuni festival.

venerdì 11 maggio 2012

Le loro altezze...

... si sono disvelate!
Non speravo, dato il tempaccio di questi giorni e la stagione non appropriata, di poter assistere al magnifico spettacolo di questa mattina :)
Quando ho visto che il tempo si apriva sono salita allo Shanti Stupa, la Pagoda della Pace. Si raggiunge a piedi, dopo aver attraversato in barca a remi il lago Feva.

Da lì il panorama sul massiccio dell'Annapurna (la cui vetta più alta è 8091) e il Machhapuchhare (6697 metri, in nepalese "Coda di Pesce", considerato sacro è vietato scalarlo).







giovedì 10 maggio 2012

Bandh, sciopero



Le “voci” dicono che oggi e domani ci sarà sciopero... i mezzi di informazione non riportano queste notizie. Sciopero significa che nessun mezzo di trasporto può circolare, nessun negozio aprire... pena distruzioni e malmenamenti, o peggio.
“Oggi tutti devono fare trekking per forza” esordisce l’autista che mi porterà, molto presto la mattina per cercare di diminuire il rischio, all’aeroporto. Partiamo, sui vetri del taxi ha appiccicato ben in evidenza cartelli con scritto “TOURIST ONLY”; in genere questo serve da lasciapassare. Percorriamo la dozzina di chilometri che separano Bhaktapur dall’aeroporto di Kathmandu su strade stranamente prive di traffico; agli incroci più importanti agenti di polizia in assetto antisommossa. La loro presenza permetterà all’autista di tentare il viaggio di ritorno. Sembra che lo sciopero sia dovuto a tensioni fra i partiti (e le diverse fazioni all’interno dei partiti) ancora in disaccordo sulla stesura della nuova costituzione. Il termine dei lavori, non più procrastinabile, è il 27 maggio.
Dopo un volo di 25 minuti, ritardato per le cattive condizioni meteo, arrivo a Pokhara, la cittadina sul lago Fewa Tal famosa, nella stagione adatta, per gli splendidi panorami sulle vette himalayane. Anche qui lo sciopero è totale, sarà la polizia a darmi un passaggio per raggiungere l’albergo.
Per fortuna sembra esserci anche un lato positivo:  un inusuale silenzio per le strade, i bambini che ne approfittano per scorrazzare in bicicletta senza pericoli, i ragazzi che giocano a pallone, gli adulti che passeggiano in mezzo alla carreggiata.

Nel 1996 uno dei partiti comunisti del paese, quello “maoista”,  esasperato dalla corruzione e dall’incapacità del governo, diede inizio ad una “guerra del popolo”. Una guerra civile proseguita fino al 2006 quando il re fu costretto a ripristinare la democrazia parlamentare che, il mese successivo, votò per relegarlo a mera figura di rappresentanza.  Nel 2008 il partito maoista ha avuto la maggioranza e il nuovo parlamento ha abolito definitivamente la monarchia. Purtroppo sembra che le promesse di riforme e miglioramento delle condizioni di vita della maggioranza della popolazione siano disattese e che anche i rappresentanti di questo governo mettano in primo piano i propri interessi. Gli ex-combattenti e la base del partito maoista sono sempre più sfiduciati.

sabato 5 maggio 2012