venerdì 23 ottobre 2009

Tuk-tuk


Seduta su un divano ben imbottito godo della brezza che allevia la calura e ammiro il paesaggio che, lentamente, scorre via… sto viaggiando su un tuk-tuk verso Angkor. Il tuk-tuk, in questa comoda versione cambogiana è una carrozzella munita di divanetto, tettoia e tende laterali e posteriori da abbassarsi in caso di pioggia. E’ trainato da un motorino. E’ il mezzo più diffuso, a parte i motorini, per muoversi qui a Siem Reap e l’offerta sembra essere di molto superiore alla domanda da parte dei turisti, almeno in questo periodo. Camminando per le strade i conducenti mi si rivolgono continuamente… “Tuk-tuk madame?” … li vedo attendere per ore un eventuale cliente, dormire sul loro mezzo nelle ore più calde del giorno.

Ci fermiamo ad un “distributore”… due bambini al ciglio della strada con dei bottiglioni di liquido giallo ed un imbuto. Sì, purtroppo qui in Cambogia il lavoro minorile è ancora troppo diffuso. Li si vede ovunque darsi da fare in qualche modo per integrare il bilancio familiare in una nazione dove il reddito medio procapite è di 2.082 dollari l’anno, con un’enorme sperequazione fra ricchi e poveri.

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