domenica 9 agosto 2009

Sull'altopiano 2.... Tso Khar...

... ancora piste, ancora polvere.
Di nuovo un passo, di poco inferiore ai 5000 metri... di soli sette metri, dicono i nostri “misuratori”.
Tutti insieme appendiamo la nostra “cordata” di bandierine di preghiera, giriamo intorno allo stupa (in senso orario!!!) e con Lamaji costruiamo la nostra pila di pietre, rappresenta un mandala.
Ridiamo, mentre posizioniamo una pietra sull’altra, ricercando equilibri sempre piu’ azzardati.
Poi si scende, anche se di poco, siamo sui 4600 metri.
Il campo tendato che ci accoglie allo Tso Khar è isolato, un nulla nella vastità di questi spazi.
Come al solito i ragazzi indiani che gestiscono la cucina sono dei veri maghi. Dai loro fornelli da campo arriva un piatto via l’altro, tutti deliziosi... li gustiamo a lume di candela.
Sono le otto e un quarto quando usciamo.
Fa freddo, aspettiamo il sorgere della luna dietro il profilo delle montagne.
Prima è solo chiarore, poi, rapidissima, sale e sale... il suo tondo è quasi perfetto... solo un accenno di fase calante.
Spontaneo l’applauso allo spettacolo, a questo miracolo di bellezza.
E’ così luminosa la luna, qui. Si fatica a fissarla a lungo.... cerchiamo nel suo disco l’immagine della lepre.
Si va a letto, le tende sbattono per il gran vento.
Mi addormento con l’immagine delle nostre bandierine, che sventolano colorate in mezzo a mille altre.... lassù, sugli alti valichi.

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